martedì 18 settembre 2012

Lo STRANO caso.. (leggete dall'inizio alla fine) IMPORTANTE!


Correva l'anno 2002......
Si parla di un ragazzo..molto giovane..che all'inizio della carriera non riesce a farsi ingaggiare a causa della sua età; nel 1996 perciò, pur di sfuggire alla povertà, compra una nuova identità da un faccendiere nel suo paese, che lo fa diventare Eriberto Conceição da Silva e gli toglie poco più di tre anni di età (nuova data di nascita 21 gennaio 1979).
A questo punto Eriberto-Luciano viene ingaggiato dal Palmeiras, e nella squadra paulista resta fino al 1998, anno in cui viene ingaggiato dal Bologna, che decide di puntare su questo promettente "diciannovenne" brasiliano, portato in Italia per 5 miliardi di lire dall'allora direttore sportivo Oreste Cinquini. A Bologna viene ricordato sia per le sue giocate (corre velocissimo, ma è confusionario e incostante), sia per le sue avventure extracalcistiche, come il guidare ubriaco e contromano sui viali di circonvallazione, inimicandosi la maggior parte del tifo bolognese, che incomincia a chiamarlo "Erimerdo".[1]
Dopo due anni a Bologna, Eriberto passa in comproprietà in Serie B al Chievo Verona per 2 miliardi di lire. Nel corso della stagione 2001/02 viene riscattato dal Chievo per la cifra di 2,5 miliardi di lire e diverrà parte di quel "Chievo dei miracoli" di Luigi Delneri che, al primo anno di Serie A riuscì ad arrivare quinto in classifica. Quell'anno Eriberto, insieme a Christian Manfredini, costituisce una delle migliori coppie di esterni del campionato (le cosiddette "frecce nere").

Nell'estate del 2002, ormai in procinto di passare alla Lazio, Eriberto inizia ad avere delle crisi, e decide di rivelare pubblicamente il segreto sulla sua identità. L'esterno brasiliano rischia addirittura il carcere, ma alla fine è solo il tribunale sportivo a dichiararlo colpevole. Quest'ultimo inizialmente lo squalifica per un anno; poi, a causa dell'ammissione di colpa del giocatore e del suo pentimento, gli riduce la pena a sei mesi più una penale di 160.000 €.[2]
La vicenda fece molto scalpore, e lasciò di stucco tutti, a cominciare dai compagni di squadra di Luciano-Eriberto, che dissero che spesso lo prendevano in giro dicendogli che sembrava molto più vecchio della sua età. Il giocatore dichiarò che i motivi per i quali aveva confessato erano dovuti al peso di una tale menzogna, a una crisi di identità, e al desiderio che il figlio portasse il suo vero nome.

...dopo 10 anni...un altro STRANO caso

SI chiama Fernando Hierro 'paparino' ed è soprannominato 'pappagallo'. Sogna una fidanzata come la Satta e la Sampdoria l'ha comprato per soli centoquattordicimila euro. Pedro O'biang (traduzione dal napoletano: Il Bianco)  è uno dei calciatori del momento: doppia nazionalità, spagnola e della Guinea Equatoriale, ha militato con Allievi e Primavera della Samp dopo esser arrivato in Liguria dall'Atletico Madrid. Classe 1992, c'è chi lo paragona ad un novello Vieira, chi ad un moderno Boateng, chi lo considera semplicemente un predestinato. Nonostante i vent'anni, è stato uno dei capisaldi della Sampdoria formato promozione ed ora è un perno della mediana di Ciro Ferrara. Nazionale Under 20 spagnolo, c'è chi lo dipinge già come uno pronto per la Juventus, sebbene sia la Roma la squadra più interessata a lui. Il futuro è dalla sua parte, lui che prende la vita col sorriso. Forse è per questo che quel volto da pappagallo, con quel nasone e quel sorriso, stupisce e fa bene al calcio. Lo manda Hierro. Niente male, come biglietto da visita.

A pochi giorni dalla sua esplosione mediatica, quando tutti iniziavano a parlarne, Pedro decide di rivelare la sua identità ad una nota rivista di sport (week), a seguito di innumerevoli crisi d'identità dichiara: io non sono o'biang.....io so NIR !



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